lunedì 21 novembre 2011

CON IL NANO ALLE SPALLE E LO SGUARDO VERSO IL FUTURO


E cosi in un battere d’occhio ci troviamo finalmente proiettati in una nuova era. Con le stesse problematiche di due settimane fa, ma con un approccio diverso: quello di trovare una soluzione! 


Non siamo più ostaggi di un nano malefico e dei suoi pseudo-ministri, che avevano come unico obiettivo quello di mantenere il potere, senza preoccuparsi minimamente di fare quello per cui erano stati eletti: Governare. La loro unica preoccupazione era quella di denigrare, mettere nell’angolo l’avversario con ogni mezzo, lecito e non lecito, disponibile. Quell’atmosfera di guerriglia continua a cui ci avevano costretto sembra ora, e per fortuna, lontana un secolo e in pochi davvero sembrano rimpiangerla. 


NEL FANGO - Il nano e il suo staff ci stavano impantanando: non sappiamo fare niente, non sappiamo governare, siamo fermi, ma impediremo a chiunque di farlo al nostro posto. Questo sembrava il loro motto. E cosi l’Italia e gli italiani, lentamente sprofondavano in un pozzo senza fine, costretti da anni a occuparsi di cose che non li interessavano minimamente, costretti ad una guerriglia di basso profilo per difendere quello che ritenevano essere il loro paese. 


QUALE ANTI-BERLUSCONISMO? Perché l’anti-Berlusconismo è un’altra delle barzellette costruite in questi anni da questo Governo di propaganda: non eravamo noi ad avere un’ ossessione per il nano, ma era lui che ci costringeva continuamente ad occuparci di lui, con una presenza pervasiva, su ogni media, in ogni settore, ad ogni ora. Non a caso nell’ormai lontano 2008, poco dopo il suo trionfo elettorale, creai il gruppo di Facebook  “Basta, non sono io che odio Berlusconi è lui che mi perseguita”. Avrei fatto volentieri a meno di Berlusconi in questi anni, ma me ne sono dovuto occupare, perché occupava la mia vita, i miei spazi e dettava in modo negativo il vivere “a-sociale” di questo paese.



SI TORNA A RESPIRARE - La prova di quello che dico potrebbe stare proprio in quello che sta succedendo in questi giorni. Appena è sceso dal cavallo, appena i media, la maggior parte dei quali sono occupati da personaggi di poco valore da lui piazzati per diffondere il suo “verbo”, hanno smesso di seguire ogni suo battito di ciglio, tutti lo hanno dimenticato come fosse un reperto archeologico, distante secoli fa. Nessuno sente la sua mancanza, anzi, le sue dimissioni sono state accolte quasi come una liberazione.


ROVINATI DALLA MEDIOCRITA' - Perché quello è stato: una liberazione. Da uno Stato oppressore, mai come in questo caso vanno rispolverate vecchie parole, usate spesso come slogan, ma che davvero rappresentano quello che stava succedendo. Tutto quello che hanno toccato hanno rovinato, persino il capo della protezione civile Bertolaso, che con Veltroni sindaco di Roma dava bella prova delle sue capacità durante i funerali di Papa Wojtyla, è stato invischiato in storie di donnine e appalti poco chiari. O per esempio il Tg1, il telegiornale delle istituzioni, trasformato in una barzelletta da Minzolini, con un calo di ascolti, di credibilità e anche di pubblicità, vertiginoso. E cosi per l’economia, lo sport e qualsiasi altra categoria. 


INCAPACI AL POTERE, QUALE MERITOCRAZIA? Quando tu affidi la guida di un paese, dei suoi posti di responsabilità, quando affidi gli appalti, 
l’informazione, a persone che hanno come unico requisito quello di essere parte della tua “cricca”, senza valutare i loro meriti, le loro reali capacità o meno, affossi un paese. Tanto più che sono sempre i più mediocri quelli che si affidano a raccomandazioni, tangenti, giochi di potere, per conseguire i loro obiettivi. Con i più capaci e onesti, che in un sistema del genere sono costretti a farsi da parte.


UNA PAGINA NUOVA - Ora vogliamo voltare pagina. Vogliamo pensare al futuro. Con un paese da ricostruire, moralmente e economicamente, con nuove sfide e nuove categorie di pensiero, che possono aiutarci ad affrontare meglio questa sfida. Senza, però, mai voltarci indietro.   


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