Prima del voto di Febbraio scrissi,
sempre su questo blog, “La Lezione di Grillo”. Non ho cambiato idea, la
campagna elettorale di Grillo è stata quasi perfetta e gli elettori lo
premiarono. In molti parlarono di voto di protesta, ma i risultati delle
amministrative di questi giorni dimostrano il contrario. Negli oltre otto
milioni di voti del M5s, c’era una richiesta di cambiamento e di Governo.
Grillo in
questi giorni sta pagando l’avere deluso quella richiesta di cambiamento. Non altro. Rifiutando qualsiasi partecipazione al Governo con le
forze esistenti e puntando alla realizzazione solitaria del suo programma al 100%, il M.
Cinque Stelle è passato dal campo del possibile, a quello dell’impossibile. Dal campo del realizzabile a quello dell'irrealizzabile.
Sul lungo periodo, come sostiene qualcuno, il no al Governo potrebbe essere anche la scelta giusta. Ma per il momento i suoi elettori hanno preferito prendersi una pausa di riflessione. L'astensionismo è un segno di disillusione, ma anche di cambiamento del paese. Non più disposto a dare cambiali in bianco o ad eccitarsi per finte o vere contrapposizioni che siano. E anche Grillo dovrà rivedere le sue posizioni ed essere pronto a mettere in discussione alcuni punti del suo programma, alcuni dei quali troppo minimalisti e discutibili, se vuole contribuire a creare il futuro dell'Italia.
Sul lungo periodo, come sostiene qualcuno, il no al Governo potrebbe essere anche la scelta giusta. Ma per il momento i suoi elettori hanno preferito prendersi una pausa di riflessione. L'astensionismo è un segno di disillusione, ma anche di cambiamento del paese. Non più disposto a dare cambiali in bianco o ad eccitarsi per finte o vere contrapposizioni che siano. E anche Grillo dovrà rivedere le sue posizioni ed essere pronto a mettere in discussione alcuni punti del suo programma, alcuni dei quali troppo minimalisti e discutibili, se vuole contribuire a creare il futuro dell'Italia.