Furti, rapine, omicidi. Il
continuo accento posto dai media sui fatti di cronaca, il sentimento comune e
anche la percezione di una maggiore aggressività presente nel vivere
quotidiano, lasciano supporre che in Italia, anno dopo anno, violenza e criminalità siano in aumento.
TROPPI FURTI NELLE CASE - Diverso il caso dei furti, senza l’elemento della minaccia o della violenza, e delle rapine nelle
abitazioni. E’ vero che nel 2015 c’è stata
un’inversione di tendenza, con una diminuzione dei furti, ma il tutto dopo una
costante e forte impennata: dai 149.163 casi del 2009, siamo arrivati alle 255.886
denunce effettuate nel 2014, che pongono l’Italia ai primi posti in Europa per
questa fattispecie. Le rapine nella abitazioni sono, invece, circa 3000 con una
dinamica simile: in calo negli ultimi due anni, ma dopo un periodo di abbondante
e preoccupante aumento.
Quindi: quali sono le conclusioni? L'Italia è un paese meno sicuro, oppure no?
Per quanto riguarda i reati più violenti (omicidi, tentati omicidi e rapine) possiamo senz'altro dire che l'Italia è un paese più sicuro. E per quanto riguarda la possibilità di essere uccisi da altre persone è STRANO MA VERO, il paese più sicuro d'Europa. Dato che smentisce categoricamente i proclami e gli allarmismi di certi giornalisti e politici. Non c'è, di fatto, un peggioramento della situazione ed in alcuni casi si può addirittura notare un netto miglioramento. Nel periodo preso in esame (2007-2015) alcuni tipi di reati sono, infatti, scesi di numero. Altri si sono mantenuti più o meno stabili, con un andamento altalenante anno dopo anno. L'unica eccezione, l'unica preoccupazione dei cittadini che trova un riscontro nelle statistiche ufficiali riguarda i furti e le rapine nelle abitazioni. Il cui numero è si, sceso nel 2015, come la maggior parte dei reati, ma mantenendosi sempre a livelli molto alti.
L’insicurezza è invece aumentata, spesso dopo un costante miglioramento durato anni, sulle strade, specie per i pedoni, sui luoghi di lavoro, negli ospedali, con una mortalità da record nel 2015. Un' impennata spesso legata ai nostri comportamenti sconsiderati ed eccessivi, e che pochi politici e/o giornalisti si sognano di mettere in piazza, per paura di perdere consensi e non riuscire a strappare facili applausi.
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