Rivoluzionario
nell’era berlusconiana, conservatore con i forconi. Perché?
Per oltre dieci anni sono stato un fiero oppositore del potere, quello
Berlusconiano in particolare. L’ho contestato, scendendo in piazza quando
potevo, evitando di guardare Mediaset o di acquistare tutto ciò che proveniva
dall’impero del nano. L’ho criticato, parlando con gli amici, con le persone,
scrivendo nei miei blog personali. Ho pagato anche con le mie scelte di vita
questa mia antitesi. Rinunciando a offerte di lavoro poco chiare, che mi
avrebbero portato a piegarmi ad un sistema di potere dominante, che mirava all’annichilimento
della persona umana e alla perpetuazione di un sistema degenerato. Spesso mi sono trovato in minoranza, nelle discussioni
politiche e sociali e anche in quelle sulle mie scelte personali. Ma non ho cambiato idea, né
strada.
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La manifestazione a San Giovanni contro la guerra in Iraq |
Ricordo il momento della guerra
in Iraq quando tutti erano convinti che Saddam era il “mandante” dell’attentato
delle torri gemelle, grazie ad una campagna di disinformazione e propaganda
orchestrata dal Governo americano di G. W. Bush e rilanciata dai nostri
politicanti in maniera martellante. Compreso il ravveduto Casini che parlava di
pacifismo alla “Gino Strada”, in tono dispregiativo. Come era difficile
convincere le persone che non c’era nessuna prova del legame tra Saddam Hussein
e Osama Bin Laden e, anzi, come i due fossero persino dei rivali. Ma non c’era
niente da fare: in molti ripetevamo a macchinetta quello che i media e i
politici dominanti volevano.