lunedì 30 gennaio 2012

Una nuova classe politica




La necessità principale è quella di favorire un potere, democratico ovviamente, capace di selezionare una classe dirigente di qualità: in grado di vedere i bisogni del paese, di portare ad una crescita culturale e di conseguenza economica. E di inserire i più capaci e i più volenterosi nell' elite della politica e del potere stesso.


Una nuova classe politica che sappia interpretare i momenti storici. In una fase in cui la ricerca del benessere economico fine a se stesso ha  mostrato tutti i suoi limiti, occorre trovare nuove modalità per lo sviluppo sociale ed economico, in grado di guardare oltre la semplice crescita del Pil. 

mercoledì 25 gennaio 2012

Contro il potere.. O per il potere?


Rivoluzionario nell’era berlusconiana, conservatore con i forconi. Perché?


Per oltre dieci anni sono stato un fiero oppositore del potere, quello Berlusconiano in particolare. L’ho contestato, scendendo in piazza quando potevo, evitando di guardare Mediaset o di acquistare tutto ciò che proveniva dall’impero del nano. L’ho criticato, parlando con gli amici, con le persone, scrivendo nei miei blog personali. Ho pagato anche con le mie scelte di vita questa mia antitesi. Rinunciando a offerte di lavoro poco chiare, che mi avrebbero portato a piegarmi ad un sistema di potere dominante, che mirava all’annichilimento della persona umana e alla perpetuazione di un sistema degenerato. 
Spesso mi sono trovato in minoranza, nelle discussioni politiche e sociali e anche in quelle sulle mie scelte personali. Ma non ho cambiato idea, né strada.



La manifestazione a San Giovanni contro la guerra in Iraq
Ricordo il momento della guerra in Iraq quando tutti erano convinti che Saddam era il “mandante” dell’attentato delle torri gemelle, grazie ad una campagna di disinformazione e propaganda orchestrata dal Governo americano di G. W. Bush e rilanciata dai nostri politicanti in maniera martellante. Compreso il ravveduto Casini che parlava di pacifismo alla “Gino Strada”, in tono dispregiativo. Come era difficile convincere le persone che non c’era nessuna prova del legame tra Saddam Hussein e Osama Bin Laden e, anzi, come i due fossero persino dei rivali. Ma non c’era niente da fare: in molti ripetevamo a macchinetta quello che i media e i politici dominanti volevano.

giovedì 19 gennaio 2012

Concordia: prima i dispersi, poi i rimborsi..


A volte il destino fa strani scherzi. Mentre nel mare della Toscana venerdi sera si consumava la tragedia della Costa Concordia, nello stesso momento in televisione andava in onda "Babel": un film che racconta la decadenza della nostra società. La storia parte dal ferimento di una turista americana, colpita da un proiettile vagante, mentre si trova su un autobus in gita nel deserto del Marocco. Per salvarla il bus viene “dirottato” in un villaggio sperduto, alla ricerca di un dottore.

Il resto dei passeggeri, forse spaventato dall’accaduto, se ne frega della sorte della malcapitata e vuole abbandonarla al suo destino, per tornare in città. Ne nasce una discussione virulenta tra il marito della donna e parte dei passeggeri. Guardando quella scena, non ho potuto fare a meno di riflettere sulla mancanza di “pietas”, nel senso di compassione, capacità di immedesimarsi con gli altri e nel caso con la loro sofferenza, che pervade la nostra società. Una generale mancanza di umanità, a favore di una presunta efficienza, povera di contenuti, che ci sta (stava?) conducendo alla rovina. 

venerdì 13 gennaio 2012

COSENTINO E REFERENDUM: IL RISULTATO NON CAMBIA...


C’è stato un grande clamore intorno alle vicende Cosentino e referendum, con la richiesta di arresto del deputato Pdl respinta dal Parlamento e la dichiarazione di inammissibilità della Consulta di Stato ai due quesiti referendari sull’ abrogazione della legge elettorale. Eppure queste decisioni, dal mio punto di vista, non cambiano il senso delle cose: il processo a Cosentino, con lui in carcere o no, andrà avanti; cosi come il Parlamento dovrà mettere mano alla legge elettorale, per non ignorare quel milione e duecentomila firme raccolte in tempi più che brevi, che sono una chiara indicazione di richiesta di cambiamento. E l’opinione pubblica mi sembra, ora, abbastanza attenta da fare sentire il proprio peso, nel caso in cui questi due fatti venissero intralciati dal decadente potere politico.



Quel milione e duecentomila firme raccolte in poco tempo sono un segnale forte, che non si può ignorare. Forse sono troppo ottimista, ma ritengo cosi evidente che quella legge va cambiata, che va reintrodotto il diritto di esprimere le preferenze, che affidare ciò che sembra logico e scontato ad un referendum, potrebbe essere la sconfitta più grande per la democrazia. Oltre che un grosso spreco di tempo e risorse. Dobbiamo davvero arrivare a tanto, per esigere un minimo di democrazia, giustizia, senso civico?

mercoledì 11 gennaio 2012

Una Cortina di... fumo!!


Un paese al contrario. L’Italia. Arrivano dei signori a bordo delle loro macchine grigie e verdi, per controllare che chi lavora lo faccia nel rispetto delle regole esistenti e subito si grida allo scandalo.

Uno scandalo orchestrato dai signorotti della politica e dai loro amici, pseudo-intellettuali da salotto televisivo, che subito tentano di rigirare la frittata: un controllo ideologico per Cicchitto; un attacco alla ricchezza per la sua compagna di partito Santanchè; un attacco al Veneto per il Governatore della Lega Zaia; un' azione inutilmente spettacolare per qualcun altro. E cosi nei salotti televisivi, e su qualche giornale amico, questi “sani” argomenti venivano rilanciati con ardore.

L’effetto immediato è di nuovo quello di stupore. “Ma come è possibile?” – avranno pensato milioni di persone in quel momento, sentendosi improvvisamente minoranza del paese italico. Ma è bastato un rapido giro su internet per capire che la maggioranza degli italiani era a favore di quei controlli del 30 dicembre, che avevano portato ad un improvviso e indecoroso aumento degli incassi “dichiarati”.