sabato 22 novembre 2014

LATINA, LE MANI SULLA CITTA'/2 - APOLOGIA DEGLI UOMINI LIBERI




In pochi mesi abbiamo scoperto una serie di cose che ignoravamo sullo sviluppo della nostra città. Per esempio, che nel futuro di Latina, già oberata di supermercati, ci sarebbe una nuova “infornata” di centri commerciali (con quali soldi?) di cui uno di dimensioni colossali, il più grande del Lazio, e uno pronto a essere realizzato nei pressi delle autolinee nuove. 

Abbiamo scoperto che sono in procinto di essere costruiti una serie di nuovi palazzi e edifici, alcuni in posti impensabili, come nel cortile di uno stabile già esistente, o in un’area verde utilizzata da bimbi, mamme e famiglie, a ridosso, tra l'altro, di una Scuola. 

Ed è proprio di questi giorni la notizia che la Procura di Latina sta indagando sui rapporti tra la società di Calcio, che ambiva alla serie A, e il Comune, dopo la scoperta che i lavori per l’ampliamento della Tribuna ospiti non erano stati svolti in maniera regolare e che le gradinate non erano mai state collaudate.



venerdì 25 luglio 2014

CON RENZI L'ITALIA AFFONDA, MA VI FANNO CREDERE IL CONTRARIO



Avevamo visto qualche spiraglio verso la fine del 2013. Con i consumi (+0,2%)  il Pil (0,1%) e la Produzione Industriale che avevano dato positivi segnali di risveglio. Ma non bastava. Letta non era all’altezza, cosi dicevano, ed è arrivato Matteo Renzi, il salvatore della Patria.

Da quando ha spodestato il suo predecessore abbiamo avuto una serie di segnali economici negativi, uno dopo l’altro: la disoccupazione è cresciuta, il Pil è calato, le stime per il 2014 sono state riviste al ribasso (dal 0,8 previsto al 0,3%), il debito pubblico è aumentato a dismisura, la Produzione Industriale è calata, le esportazioni a Maggio sono crollate. Persino i consumi, nonostante i famigerati 80 euro, sono calati.

martedì 10 giugno 2014

ELEZIONI: QUELLO CHE NESSUNO VI DICE




Il risultato di questa tornata elettorale, europee e amministrative, ha confermato un trend che era già emerso nelle passate amministrative dello scorso maggio 2013, quando il Partito Democratico sbaragliò senza appello Forza Italia, Movimento 5 Stelle e persino la Lega Nord nelle sue “enclave” settentrionali, non lasciando neanche un capoluogo di provincia agli avversari (16/16), con le Liste Civiche che nel computo totale erano la seconda forza politica.

Allora non c’era nessun effetto Renzi, ora sopravvalutato. Bersani, che era stato il vero freno allo sfondamento del Pd nelle elezioni politiche di febbraio, aveva fatto posto al più giovane Letta. Grillo aveva già deluso quanti vedevano in lui una forza di Governo e Forza Italia perseverava nel diabolico errore di fondare tutto il suo partito sul vetusto Silvio Berlusconi.

mercoledì 23 aprile 2014

POSTE ITALIANE, MILIARDI DI UTILI A SPESE DEGLI UTENTI



UN MILIARDO DI UTILI E TAGLI AL PERSONALE, MA LA POSTA NON ARRIVA  


Le Poste Italiane continuano a crescere economicamente, chiudendo il 2013 con un utile netto di 1,005 miliardi. L’Amministratore Delegato con i suoi 2 milioni e 200 euro di retribuzione annua può esserne  contento, ma c’è da chiedersi a spese di chi vengono fatti questi lauti guadagni, visto che le Poste sembrano aver rinunciato al compito per il quale erano nate: consegnare la posta.

giovedì 3 aprile 2014

RIFORMA DELLE PROVINCE, NON ABOLIZIONE

Perché non si dice che questa è una Riforma delle Province? Una riforma è una cosa degna di un Paese Civile, indica uno sforzo di migliorare qualcosa che non funziona. L'abolizione, per quanto limitata al solo linguaggio, ricorda più la legge del taglione e certi furori dittatoriali 


Abolire, eliminare, tagliare. Sono le parole che più vanno di moda tra i politici. Da utilizzare assolutamente  se si vuole raccogliere consenso tra gli elettori. Tre parole orribili, che non indicano un percorso di crescita, un cambiamento culturale, una riforma. Ma che pongono come unica soluzione alle cose che non funzionano, o che costano troppo, la loro abolizione. Un ragionamento basilare. La massima manifestazione dell’impotenza umana. 

La parola abolizione è una delle più usate negli ultimi mesi e guai a chi non si adegua a questa legge del taglione, cosi lontana dalla cultura mediterranea, dal dialogo e dal ragionamento, e per altro figlia del tanto contestato modello dell’austerità dell’Unione Europea. 

martedì 18 febbraio 2014

La Direzione del Pd con Regole da Facebook


Su Facebook esiste il tasto “Rimuovi dagli Amici”. Con un semplice e veloce Clic possiamo cancellare dalla nostra vita un amico, un conoscente o un semplice amico virtuale. Senza dare spiegazioni e magari per banali motivi, come il fatto che abbia espresso opinioni diverse dalle nostre dal punto di vista politico.


La stessa cosa è successa Giovedì scorso nella Direzione Pd. Senza fornire spiegazioni plausibili, il Sindaco di Sesto San Giovanni e un centinaio di colleghi hanno deciso, con una maggioranza schiacciante, di sfiduciare il Presidente del Consiglio Enrico Letta e di dare fiducia al giovane e ambizioso Renzi (#enricostaisereno).


venerdì 24 gennaio 2014

La Legge Elettorale, un delirio collettivo


L’ennesimo e inaccettabile abbaglio di massa



Tutto questo consenso sulla Legge Elettorale mi lascia, per l’ennesima volta, perplesso. Sacrifica la rappresentanza in nome di una Governabilità tutta da dimostrare. E’ nata con un accordo più che discutibile e con delle condizioni assolutamente inaccettabili.


SOGLIE DI SBARRAMENTO - Ha soglie di sbarramento troppo alte, uniche in Europa. Con il 12% per la coalizione si rischia di lasciare senza rappresentanti una forza politica di oltre tre milioni di elettori. Nelle elezioni dello scorso anno la coalizione di Mario Monti ha ottenuto alla Camera, con il 10,5%, quasi tre milioni e seicentomila voti. Con una partecipazione più alta alle elezioni, si rischierebbe di arrivare ai quattro milioni di voti senza rappresentanza. A questi vanno aggiunti i partiti sotto l’8% se si presentano da soli e quelli sotto il 5% in coalizione, come la Lega, che prese nel 2013, con il 4,1%, un milione e quattrocentomila preferenze. Con Sel, e altri "partitini", avremo un totale di quasi nove milioni di voti a partiti senza rappresentanti in Parlamento. 

martedì 7 gennaio 2014

Bersani? Un ladro come tutti gli altri..

I politici sono tutti ladri. Bersani è un politico. Di conseguenza è un ladro e gli auguriamo tutto il male possibile. Si è creato un brutto e irrespirabile clima in queste ultime settimane in Italia, che purtroppo, non tenendo fede allo spirito natalizio, ha pervaso anche questi giorni di vacanza.

Un clima di odio che non tiene conto di diverse variabili e che da spazio ad una rabbia spesso immotivata, visto che coinvolge più i borghesi, che i veri poveri.  Quelli rimasti senza una casa e con difficoltà a trovare da mangiare.