martedì 18 dicembre 2012

SCUOLA, IL TABLET PUO’ ATTENDERE


Le scuole italiane perdono pezzi e il pensiero corre veloce al contrasto con i proclami fatti negli scorsi mesi sulla digitalizzazione delle scuole 

Le Scuole Italiane cadono a pezzi. Solo nella scorsa settimana si è rischiata la tragedia in due diverse strutture. A rischiarne di farne le spese i più piccoli. Nella scuola elementare Marco Polo a Cardito a Napoli, due maestre e due bambini sono rimasti feriti in maniera non grave nel crollo di intonaco dal soffitto di un'aula, riportando una prognosi di dieci giorni. Nella classe c'erano 24 alunni. Tragedia sfiorata anche a Ciampino nella scuola Martin Luther King, dove una bambina è stata colpita, fortunatamente solo di striscio, da un pezzo di intonaco che si è staccato dal solaio. Lo scorso 4 dicembre un altro pezzo di solaio è crollato in una scuola superiore di Salerno, senza colpire nessuno dei presenti. E il crollo di oggi, martedi 18 dicembre, delle due palazzine a Palermo durante l’evacuazione, ci ricorda di come l’incuria e la superficialità, possano creare tragedie.


Le scuole italiane perdono pezzi e il pensiero corre veloce al contrasto con i proclami fatti negli scorsi mesi sulla digitalizzazione delle scuole. Dal 2013/14 tutte le scuole superiori e dal 2014/15 le scuole primarie e secondarie, secondo il decreto legge Digitalia dello scorso ottobre, avrebbero dovuto utilizzare libri in versione digitale. Un obbligo che è stato, poi, fatto slittare fortunatamente al 2014/15. Nella legge sullo sviluppo approvata proprio la settimana scorsa, nei stessi giorni dei  crolli, che converte il decreto sull’agenda digitale, non ho letto riferimenti comprensibili ai non tecnocrati sull’adozione dell’obbligo del tablet. 


Quale che sia l’ultima decisione, prima di lanciarsi nel futuro, è opportuno aggiustare la navicella spaziale. E’ assurdo pensare di avere questi ragazzi in aula con il tablet in mano e con il rischio che il solaio gli crolli in testa. 

Lo stato delle scuole italiane non è buono. Secondo una ricerca di Cittadinanzattiva, una percentuale non indifferente degli edifici, il 21%, presenta uno stato di manutenzione inadeguato, il 14% presenta distacchi di intonaco, il 57% finestre rotte. Tenendo conto che in più di qualche occasione si è lamentata la mancanza della “famosa” carta igienica e altre piccole cose, che in tv più di qualcuno ha parlato di autotassazione e che in diverse occasioni i genitori si sono rimboccati le maniche per ridipingere le aule, bisogna inserire tra le priorità la ristrutturazione degli edifici.  

La strada per la digitalizzazione può essere un’occasione. Visto che per l’uso dei tablet dovranno essere installati i wi-fi, le prese elettriche nelle classi, le lavagne interattive, si possono coniugare i due lavori. Solo mettendo in sicurezza gli edifici si potrà procedere alla digitalizzazione. Nel caso in cui le risorse non bastino per tutte e due le cose, dare precedenza alla sicurezza

Per i tablet c’è sempre tempo. Non sono yogurt in scadenza e una tabella di marcia di cinque anni, piuttosto che uno o due, mi sembra molto più ragionevole, anche per le case editrici, le famiglie e tutto l’apparato scolastico e statale. 




Nessun commento:

Posta un commento