giovedì 3 aprile 2014

RIFORMA DELLE PROVINCE, NON ABOLIZIONE

Perché non si dice che questa è una Riforma delle Province? Una riforma è una cosa degna di un Paese Civile, indica uno sforzo di migliorare qualcosa che non funziona. L'abolizione, per quanto limitata al solo linguaggio, ricorda più la legge del taglione e certi furori dittatoriali 


Abolire, eliminare, tagliare. Sono le parole che più vanno di moda tra i politici. Da utilizzare assolutamente  se si vuole raccogliere consenso tra gli elettori. Tre parole orribili, che non indicano un percorso di crescita, un cambiamento culturale, una riforma. Ma che pongono come unica soluzione alle cose che non funzionano, o che costano troppo, la loro abolizione. Un ragionamento basilare. La massima manifestazione dell’impotenza umana. 

La parola abolizione è una delle più usate negli ultimi mesi e guai a chi non si adegua a questa legge del taglione, cosi lontana dalla cultura mediterranea, dal dialogo e dal ragionamento, e per altro figlia del tanto contestato modello dell’austerità dell’Unione Europea. 

Cosi, se i piccoli ospedali non funzionano, l’unica soluzione è quella di tagliarli. Poco importa se in alcune Regioni, come l’Emilia Romagna, la Sanità funziona e anche bene. Perché non ispirarsi alle Regioni più efficienti, invece di proporre solo tagli?

E ancora. Se le Regioni sono piene di inetti e ladri, aboliamo le Regioni. Le Province sono un nido di raccomandati? Aboliamo anche le Province. I partiti sono corrotti, aboliamo il Finanziamento dei Partiti. L’euro non ci piace, usciamo dall’Euro. Il Senato costa troppo, aboliamo il Senato. Il tutto senza che mai si sia avviato un serio dibattito sull’utilità, o meno, di prendere alcune decisioni. E senza interrogarsi sul perchè questo sistema abbia promosso i corrotti e non gli onesti.

E cosi. Per quanto riguarda la Legge sulle Province appena approvata siamo costretti a parlare di Abolizione delle Province, anche se non si tratta di abolizione vera e propria, ma piuttosto di riorganizzazione. In quanto vengono ridotte alcune prerogative, ma altre rimangono. I Consigli Provinciali non saranno elettivi, ma formati dai sindaci dei Comuni. Grazie a Dio. Perché le Province sono un organo intermedio essenziale e permettono ai Comuni più piccoli di manifestare e risolvere le proprie esigenze, in modo organizzato. La tristezza maggiore è vedere ora quelli che si lamentano perché non c’è stata vera abolizione, senza che mai sia aperto un vero dibattito sull’utilità o meno delle province, e vedere i Governanti tronfi parlare di Abolizione per motivi propagandistici.

Perché, invece, non si dice che questa è una Riforma delle Province? Una riforma è una cosa degna di un Paese Civile, indica uno sforzo di migliorare qualcosa che non funziona. L'abolizione, per quanto limitata al solo linguaggio, ricorda più la legge del taglione e certe dittature sud-americane. 
Ghigliottine mediatiche, che non risolvono i problemi, ma che rischiano di creare solo nuove inefficienze e pericolose convergenze.

Ovviamente ragionare è un lusso che non ci possiamo permettere. Le parole, il dialogo, i ragionamenti, sono considerati una perdita di tempo, quello che conta ora è fare, abolire, eliminare, correre. Dimenticandoci che sono i Governi del (finto) Fare, e non quelli del ragionare, che ci hanno portato vicino al disastro nazionale. 








Nessun commento:

Posta un commento