Il mio albero di arancio, mai
trattato, non è in crisi. Mai fatto tante arance come quest’anno. Cosi come l’albero
di albicocche. E l’uva. Al mare non ho mai visto gli appassionati della pesca tirar su pesci,
come in questa stagione. Anche l'annata dei funghi è stata ricca e lunga e
prosegue sino a novembre inoltrato. Nonostante alluvioni, terremoti, e quant’altro
di tragico sta succedendo in questi anni, la terra e la natura sembrano floridi
come non mai.
La mia conclusione è questa: la crisi del mondo occidentale riguarda l'uomo, le sue attività e la sua organizzazione. Troppo concentrata sul guadagno fine a se stesso, sull'attività continua e frenetica, senza pause e riflessione.
Se l’essere umano avesse tenuto più in considerazione i ritmi e i tempi della natura, forse non staremo qui a parlare di crisi. Saremo floridi. Certo con meno televisori, meno cellulari, meno auto e tanti altri beni di consumo, ma con un futuro tutto da costruire.
P.s. La Coldiretti parla di netto
calo della produzione agricola per il 2012. Non so spiegarmelo. Sicuramente
molti agricoltori hanno dovuto chiudere baracca stritolati dai debiti, dalle
cartelle esattoriali, dai costi troppo alti di produzione. Questo però non vuol
dire che gli alberi non abbiano fatto il loro lavoro.
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